XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Esodo 22,20-26 Io sono pietoso
La Parola ci mostra l’etica dell’amore per il prossimo, e primariamente per i poveri, che scaturisce dall’Alleanza tra Dio e il popolo. Lo “sfondo” di questi precetti è la storia d’amore che Dio ha intessuto con il suo popolo, particolarmente quando lo ha trovato e salvato nella triste condizione dell’Egitto. Questo è affermato soprattutto nell’atteggiamento verso lo straniero: si tratta dell’obbligo grave di trasferire su di lui quello che Dio ha fatto per i suoi figli. E come Dio si è piegato sempre sulla loro povertà e piccolezza, così i Figli di Israele dovranno fare verso le vedove e gli orfani. L’attenzione di caritatevole fraternità dovrà prevalere e condizionare ogni relazione e situazione.
1 Tessalonicesi 1,5-10 Siamo stati in mezzo a voi per il vostro bene
L’annuncio del Vangelo è sempre il vivo e vero avvenimento della venuta di Dio stesso, è il suo comunicarsi-donarsi all’umanità. Anche noi, quando abbiamo accolto la Parola del Signore da chi ce l’annunciava, abbiamo accolto Gesù stesso, e l’abbiamo accolto come Lui stesso ha accolto la Parola del Padre. Questa accoglienza della Parola non avviene in condizioni speciali e privilegiate, ma nelle condizioni comuni dell’esistenza umana, “in mezzo a grandi prove”. E le prove altro non sono che l’ostacolo, la fatica, la difficoltà…che la Parola Evangelica incontra nella vicenda umana. Ma la Parola viene accolta “con la gioia dello Spirito Santo”, come liberazione dalla schiavitù precedente e ingresso nella nuova vita secondo il Vangelo.
Matteo 22,34-40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge
Dentro alla parola “amore” sta prima di tutto una decisione. Questo è forse l’aspetto che a noi appare più estraneo. Perché, nel nostro modo di parlare, la parola amore esprime un sentimento istintivo che sta prima di ogni nostra volontà. Non si comanda il sentimento istintivo. Ma ciò che viene comandato è il comando di Dio. Il comando di Dio riguarda una decisione libera del nostro cuore e la decisione libera consiste in questo: quando io mi trovo di fronte un altro, io dico il sì della mia vita. Dico la accettazione della sua esistenza. Questo, significa imparare a fare nostro l’atteggiamento di Dio nei confronti di ogni persona. Dio conosce e accoglie ogni essere umano.
Ama
Aderisco a Dio con tutto me stesso. Lo preferisco a tutto. Amo unicamente lui. Quest’ultima maniera dà la pace. Come te stesso: ci sembra chiaro, e non lo è per nulla. (…) Allora Gesù dettò il comandamento nuovo: ‘Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato’. Il ‘come te stesso’ ha trovato il suo punto d’appoggio: Cristo, presente in me e negli altri. Cristo in me è pieno d’amabilità, imprestatagli dal mio egoismo: Cristo nei fratelli è molto meno amabile davanti al mio occhio invidioso e cattivo
Lv 19,18: Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
Dt 6,5: Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Mc 12,31: Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi.
Lc 10,27: Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo come te stesso”.
Gal 5,14: Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso.
Eb 10,16-17: Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella loro mente, dice: E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità.
Per il confronto personale o in gruppo
- Quale è la via per conformarsi a Dio?
- Come stai dentro la tua comunità?
- Sai amare in piena disponibilità?
Rinaldo Paganelli