Sapienza 11,23-12,2 Hai compassione di tutti
L’autore parla con Dio, dei motivi della sua benignità che si manifesta nel suo modo di agire verso tutti gli uomini. Egli vuole mostrare come la benevolenza di Dio non è effetto di debolezza, ma si basa sulla sua stessa onnipotenza. Dio ha il potere supremo non teme nulla, non deve render conto a nessuno, ama i colpevoli, ha tempo, non sbaglia mai. In Dio il castigo è sempre medicinale, tende alla salvezza e non alla preservazione dell’ordine costituito e tanto meno alla vendetta. Nella sua misericordia Dio vuole la salvezza di tutti e dà a tutti la possibilità di salvarsi. L’elezione di Israele e della Chiesa deve quindi essere vista sempre nel contesto di una salvezza messa a disposizione di tutti, senza eccezioni. 

Os 11,8: Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione.
Gc 5,11: il Signore è ricco di misericordia e di compassione. 

2 Tessalonicesi 1,11-2,2 Preghiamo continuamente per voi
Noi sappiamo che l’esito della storia si compie con la venuta del Signore. Paolo prega il Dio perché renda la comunità di Tessalonica degna della chiamata a seguire il Signore Gesù nella sua obbedienza al Padre. Il richiamo della venuta del Signore e del “radunarci con lui”, ci ricorda quel “culmine” verso il quale tende la nostra vita. Il Signore, nella dolce potenza del suo Spirito che ci raccoglie in unità, dà valore al nostro cammino quotidiano. Nel supremo dono della liturgia di ogni giorno, come anche in tutti i momenti di una piccola memoria, di una breve preghiera del cuore, si trova sempre l’esperienza della vera conclusione che ci aiuta a capire che il tempo si è fatto breve e che il Regno non è più lontano, ma presente.

Sal 11,8: Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza! Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!
2Cor 13,7: Noi preghiamo Dio che non facciate alcun male.

Luca 19,1-10 Devo fermarmi a casa tua
Zaccheo nell’incontro con Gesù vive una duplice interessante esperienza: la forza del dinamismo e la quiete della scoperta. Nella sua ricerca spasmodica del Signore, forse dettata dalla curiosità, forse dal desiderio di cambiare vita e non essere più additato come “pubblicano e ricco”, Zaccheo corre, cerca, si fa strada, sale sul sicomoro, ha necessità di incontrare Qualcuno che lo preceda e rivolga su di lui, il suo sguardo. L’ultima azione dinamica di questo uomo in ricerca è la discesa dall’albero. Poi l’incontro si trasforma in un rimanere. “voglio fermarmi a casa tua, voglio stare con te”. E’ nel rimanere con Colui che ci sceglie, ci chiama, ci invita, che la salvezza passa nella nostra vita, però il Signore vuole che la sosta, il gusto della sua presenza, siano preceduti dal desiderio della creatura di scoprire il Suo volto. E nell’incontro profondo che cambia la vita la creatura diventa dono per tanti “do la metà dei miei beni ai poveri e se ho rubato a qualcuno restituirò quattro volte tanto”.

2Sam 3,1: La guerra tra la casa di Saul e la casa di Davide fu lunga.
Lc 10,5: In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!

Per il confronto personale o in gruppo:

  • Senti che la salvezza è per tutti?
  • Per che cosa stai pregando in questo tempo?
  • Cosa puoi dare al Signore che si ferma a casa tua?