2 Maccabei 7,1-2.9-14 Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire
Il fatto che vi siano persone capaci di resistere fino in fondo alle richieste del re è visto come l’unico mezzo per preservare il popolo dalla rovina. Alla fine la violenta persecuzione lascia il posto alla rivincita, che ha luogo non tanto per la prodezza dei combattenti quanto piuttosto per l’eroismo dei martiri. È precisamente nell’ambito della persecuzione che si comincia a pensare che i giusti, i quali hanno dato la vita per la loro fede, alla fine dei tempi, quando il popolo entrerà nella pienezza della comunione con Dio, usciranno dal regno dei morti e torneranno in vita per partecipare alla felicità dei loro fratelli. Il fatto di riavere le proprie membra è quindi un’espressione simbolica per indicare la nuova vita.

Gdt 2,13: E tu non trasgredire parola alcuna del tuo signore, ma porta a compimento con ogni cura ciò che ti ho comandato.
Mt 15,3: Ed egli rispose loro: “E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?

2 Tessalonicesi 2,16-3,5 Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio
In questo bellissimo breve testo ascoltiamo al v.1 una Parola abbastanza rara da parte dell’Apostolo. Solitamente è lui a pregare per i suoi fratelli e figli. Oggi lui stesso ci domanda di pregare per lui! E anche quello che dobbiamo domandare è singolare e raro, almeno nella sua espressione letteraria: dobbiamo chiedere che “la Parola del Signore corra e sia glorificata”. Il correre dice l’urgenza di questo ultimo tempo della storia e il desiderio che tutti possano entrare in contatto con la luce del Vangelo del Signore. La Parola “glorificata” è quella che illumina i cuori che l’accolgono ed è da questi cuori fatta risplendere nella bellezza della vita cristiana. E’ alta quindi la lode di Paolo verso i Tessalonicesi che con quel “come lo è anche tra voi”, riconosce la loro accoglienza del dono di Dio, sino a poter essere segno ed esempio per altri.

Gal 5,18: Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
2Cor 1,10: Concedimi saggezza e scienza, perché io possa guidare questo popolo.

Luca 20,27-38 Il Signore è il Dio dei vivi
La questione centrale di questa pagina del vangelo non sta nella discussione sul prendere o meno moglie e marito, ma nell’essere figli di Dio, perché redenti dalla passione morte e risurrezione di Gesù. Il Signore ha vinto la morte per sempre, ogni morte, perché in ognuno ci sia sempre uno spiraglio di risurrezione. Dio Padre ci libera dalle nostre morti quotidiane soffrendo con le nostre sofferenze, lottando con ogni figlio che lotta per la giustizia, piangendo con ogni piccolo della terra. Quella sofferenza di Dio, quella lotta, quelle lacrime, mettono in noi germogli di vita eterna. Allora l’invito è a vivere la vita pienamente umana, ma consapevoli che in noi c’è già una briciola di eternità per la forza e la potenza di Cristo Gesù.

1Re20,18: ”Se sono usciti per la pace, catturateli vivi; se sono usciti per la guerra, catturateli ugualmente vivi”.
1Pt 4,5: Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti.

Per il confronto personale o in gruppo:

  • Quanto sai dare di te per la fede?
  • Pregate per i vostri pastori?
  • Senti di vivere per Dio?