Ezechiele 34,11-12.15-17 Passerò in rassegna le mie pecore
In questo brano appare chiaramente la speranza di Ezechiele. Egli intravede in un futuro non troppo remoto un nuovo intervento di Dio che, come al tempo dell’esodo, si metterà lui stesso a capo del popolo, lo ricondurrà nella terra promessa e ristabilirà l’alleanza donandogli tutti i beni ad essa connessi. Si tratta però di un sogno che allora non si è realizzato. Tuttavia è servito a tenere desto l’ideale di una società diversa, in cui a ogni persona è garantito il rispetto della sua dignità. Con Ezechiele il rapporto tra il pastore e il gregge è entrato a far parte delle immagini con le quali è stata descritta l’alleanza tra JHWH e il suo popolo. Il gregge non svolge un ruolo passivo, ma viene coinvolto nel progetto, diventando anch’esso artefice della propria liberazione.
1 Corinzi 15,20-26.28 L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte
È decisivo far ripartire tutto dall’avvenimento centrale della storia della salvezza, e cuore della nostra fede: il fatto della risurrezione di Gesù. Essa infatti provoca la risoluzione positiva e la novità radicale di tutto e di tutti. Senza questo avvenimento che tutto rinnova e rigenera, non c’è spazio per una vita nuova, per un’etica che voglia dirsi veramente cristiana. La risurrezione è tutta viva ed attuale oggi, ed è pegno, promessa ed anticipazione della risurrezione corporale “…come infatti in Adamo tutti muoiono, così anche, in Cristo, tutti saranno vivificati”(v. 22). Questo tempo è quello del dilatarsi su tutto e in tutto della signoria di Gesù Cristo dove vengono sottomesse quelle realtà che dominano e schiavizzano l’esistenza umana.
Matteo 25,31-46 Il figlio dell’uomo siederà sul trono della sua gloria
Il vangelo di oggi può sembrare un’esaltazione delle buone opere. Sicuramente le opere di carità fatte nel nome del Signore hanno un valore salvifico, ma forse c’è un oltre in quello che leggiamo. Il nostro operare nella storia è frutto del modo di abitare la storia. C’è una modalità frettolosa, di apparenza, di ricerca di sé che può avere come frutto anche tante opere buone, che però rimangono fine a se stesse o che arricchiscono il nostro “curriculum” di bontà dinanzi agli uomini. C’è poi un modo di abitare la storia con atteggiamento contemplativo che fa andare oltre la superficie e riconoscere che è il Signore della vita che costruisce la storia e che ogni persona è abitata da Dio. Allora le opere sono frutto della scoperta dell’umano abitato dal divino
Stendi la mano
A nessuno è data certezza che a lui in perpetuo le cose saranno prospere e favorevoli. In tutta la vita occorre ricordare quel precetto evangelico secondo il quale quanto vogliamo che gli uomini facciano a noi, noi lo facciamo loro. Perciò, finché puoi navigare tranquillamente, stendi la mano a colui che ha fatto naufragio. Non sei ancora pervenuto al porto della quiete. Non sei ancora stabilito fuori dal pericolo dei flutti. La vita non ti ha ancora collocato in luogo sicuro. Nel mare della vita sei ancora esposto alla tempesta.
Es 22,20: Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Sir 7,32: Al povero tendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione.
Lc 3,11: Rispondeva loro: “Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”.
Rm 12,13: Condividete le necessità dei santi, siate premurosi nell’ospitalità.
Eb 13,2-3: Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo.
Gc 2,16: Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve?
1Pt 4,9: Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare.
Per il confronto personale o in gruppo
- L’alleanza con il Signore come la esperimenti?
- Quale lettura fai del tempo che vivi?
- Cosa puoi donare a chi ha più bisogno?
Rinaldo Paganelli