Amos 6,1a4-7 Canterellano al suono dell’arpa
In questo testo il profeta critica aspramente la corruzione di una classe dirigente che trae vantaggio dalla propria posizione sociale e non si cura del bene comune. Di fronte a questa superficialità dettata dall’egoismo, il profeta annunzia come castigo la conquista nemica e l’esilio. Si tratta proprio del disastro che i notabili di Israele non hanno saputo o voluto prevenire. Quando questo evento capiterà, proprio loro saranno i primi a essere colpiti. Si può dire che essi hanno procurato da se stessi la propria rovina. Su questo sfondo il messaggio del profeta è un invito a cambiare mentalità e ad assumere fino in fondo le proprie responsabilità.

Gb 34,16: Se sei intelligente, ascolta bene questo, porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
Ap 18,22: Il suono dei musicisti, dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba, non si udrà più in te;

1 Timoteo 6,11-16 Combatti la buona battaglia della fede
Paolo contesta tutto quello che nel pensiero e nella prassi del mondo contamina la suprema signoria di Dio ed esalta oltre misura le pretese potenze intellettuali e spirituali dell’uomo. L’esortazione rivolta al discepolo rivela forse una preoccupazione per la comunità cristiana esposta e aggredita dalla mondanità. È una battaglia da combattere, sia sul versante positivo della fede e dell’attesa del Signore, sia sul versante più ostile di ciò che di negativo tende ad insinuarsi nella fede della comunità. Il compito del discepolo non è mai concluso, e proprio in tempi più problematici si rivela importante.

Sal 144,1: Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia.
Ef 6,12: La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze.

Luca 16,19-31 Hanno Mosè e i profeti
Il contrasto drammatico tra la condizione del ricco e quella del povero è assoluto, fino ad una specie di non accorgersi da parte del ricco della realtà che gli è davanti. La divisione è assoluta. La chiusa, egoistica “ricchezza” del ricco significa sia la sua ricchezza materiale, sia la chiusura farisaica che fa della sua pretesa giustizia l’elemento di separazione e di giudizio verso il povero e verso il fratello. Rischiamo noi cristiani di entrare nella logica farisaica dividendo in due la realtà con asprezza e chiusura, tra buoni e cattivi, tra ricchi e poveri. E in questo tradiamo la Persona di Gesù e il dono divino che Egli ci porta. Il giudizio divino mostra drammaticamente il capovolgimento della situazione agli occhi di Dio.

Am 2,12: Ma voi avete fatto bere vino ai nazirei e ai profeti avete ordinato: “Non profetate!”.
At 3,25: Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri.

Per il confronto personale o in gruppo:

  • Che fare di fronte alla corruzione?
  • Ti batti per la fede?
  • Sai resistere alla divisioni facili?