Esodo 17,8-13 Le sue mani rimasero ferme
In questo brano dell’Esodo, la potenza di Dio e la debolezza della creatura sono unite dalla forza della preghiera. Mosè invoca Dio, perché sa che da solo non può fare nulla; quando le sue mani sono alzate verso il cielo e il suo cuore e le sue labbra invocano aiuto, Israele vince nella battaglia, quando le sue braccia si abbassano si manifesta la debolezza del popolo senza Dio. La cosa singolare è che Mosè ha bisogno di aiuto per raggiungere Dio. La nostra invocazione è frutto di una relazione profonda con il Signore, ma quando la battaglia della vita infuria, abbiamo bisogno di chi intercede per noi e ci aiuta a tenere le braccia sollevate e lo sguardo rivolto verso l’alto e l’Altro. Riconoscere la propria povertà è segno di sapienza che si traduce in preghiera, non una preghiera in cui Dio è il tappabuchi delle nostre richieste senza fine, ma una preghiera che è ricerca di un Amore che è dinanzi a noi e con noi. Un Amore che ha un nome e un volto che è relazione, presenza e perdono.

Ger 22,25: Ti metterò nelle mani di chi vuole la tua vita, nelle mani di chi temi.
At 19,6: Non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare.

2 Timoteo 3,14-4,2 Tutta la Scrittura è ispirata da Dio
Paolo tesse la lode delle Scritture e ne descrive l’assoluto valore e la potenza necessaria e decisiva per ogni persona cristiana. Tutta la vita di Timoteo, sin dal principio è stata illuminata e condotta dalle Scritture. Esse istruiscono. L’esito di tale istruzione è la salvezza. L’orizzonte in cui si pongono e devono essere ricevute è la fede. E centralmente la fede in Cristo Gesù. Ci troviamo qui al cuore dell’esperienza cristiana. Nella sua complessità la Scrittura forma un unico corpo, un’unica realtà, e la realtà unificante di Essa è l’azione dello Spirito Santo: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”. L’espressione “utile per” deve essere presa in senso assoluto, perché senza la Parola di Dio niente altro è “utile”. E’ la Parola di Dio che se mai rende utili tanti altri elementi della vita cristiana.

Is 30,1: Vi legate con alleanze che io non ho ispirato, così da aggiungere peccato a peccato.
Col 3,16: Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori.

Luca 18,1-8 Pregare sempre senza stancarsi
La preghiera cristiana non è solo e soprattutto “dire le preghiere”, ma è una collocazione dell’animo, è uno “sguardo” con il quale tutto si fa e si compie. Così, il “pregare sempre”, che certamente si attua nell’atto specifico della preghiera, è prima di tutto una disposizione dell’animo. In quel “senza stancarsi mai” è compreso anche il “perdersi d’animo”, lo scoraggiamento che può sopraggiungere. E anche semplicemente la stanchezza. Il credente è dunque fondamentalmente un orante, perché vive tutto in comunione con l’Amante-Amato, Colui che sempre guarda a lui e che anche, lui, il credente, guarda. Continuiamo a gridare al Signore: “O Dio vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto”; prime parole del Salmo 69(70), con le quali iniziano le varie “ore” della preghiera cristiana. E Dio non ci farà aspettare, farà giustizia “prontamente”, “in fretta”.

Ger 14,11: Il Signore mi ha detto: “Non pregare per questo popolo, per il suo benessere.
Lc 5,16: Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

Per il confronto personale o in gruppo:

  • Con quali modalità difendi i valori?
  • Che valore ha la scrittura nella tua vita?
  • Come è la tua preghiera?