Ezechiele 33,7-9 Ti ho costituito sentinella
Il brano mette in luce la responsabilità che il profeta, e indirettamente ogni credente, ha nei confronti di coloro che sbagliano. Ezechiele si pone in una prospettiva fortemente comunitaria. Per lui vale il principio secondo cui nessuno può salvarsi da solo. Perciò chi assiste al male compiuto da un altro non può disinteressarsi, lasciando che vada incontro alla rovina. L’impegno in favore del fratello che sbaglia deve però arrestarsi di fronte alla sua libertà. Nessuno è autorizzato ad intervenire con la forza per impedirgli di compiere il male. Nessuno può sostituirsi a Dio, che vuole la conversione dell’empio e non gradisce il bene se è compiuto per forza.
Romani 13,8-10 Compimento della legge è l’amore
Ci troviamo davanti ad una delle affermazioni più forti e decisive dell’etica cristiana, cioè di quel volto morale della vita che nasce dalla fede di Gesù. Un’etica nuova e superiore, l’etica dell’amore, l’amore vicendevole, “perché chi ama l’altro ha adempiuto la legge”. Solo l’amore non donato diventa debito e l’amore donato in abbondanza è qualcosa che non farà mai male, sorpassa la legge, anzi la compie. E’ bella la precisazione del termine “l’altro”, perché si apre ad ogni alterità, anche a quella del nemico, del diverso… La conseguenza di questo assoluto primato dell’amore è immensa. Ne deriva che ogni comandamento è un volto dell’amore.
Matteo 18,15-20 Io sono in mezzo a loro
Il vangelo inizia con un fratello che ammonisce il fratello che ha commesso una colpa e poi questi diventano tre, o addirittura un’assemblea. L’essere umano nella sua incapacità a riconoscere una colpa ha bisogno di un’assemblea. Questa viene invocata non come il massimo organo di giudizio, ma come la massima espressione della carità, come luogo nel quale la misericordia viene esercitata alla massima potenza. Dove non arriva la misericordia di uno o due, di due o tre, deve poter arrivare la misericordia della chiesa. Nella preghiera di pochi che supplicano e diventano intercessione Dio pone la sua dimora, lì dove nel cuore dell’uomo nasce la supplica fiduciosa.
Riuniti
Coloro che si sono riuniti nel nome di qualcuno, devono assolutamente conoscere lo scopo che si propone chi li ha riuniti. Il dimorare del Signore, tra loro, deriva dall’osservanza dei comandamenti, così pure egli è in mezzo a due o tre se si saranno conformati alla sua volontà. Se invece non si sono riuniti in modo degno della chiamata né conformemente alla volontà di Dio, anche se pensano di essersi riuniti nel nome del Signore, si sentiranno dire: Perché mi chiamate: Signore, Signore! e non fate ciò che dico?
Mt 5,24: Lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mc 11,24: Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà.
Gv 15,7: Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà fatto.
At 1,14: Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria…
At 6,4: Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola.
At 12,5: Mentre Pietro dunque era tenuto in catene, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui.
Fil 1,19: So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo.
Gc 5,14: Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore.
Per il confronto personale o in gruppo
- Sai ammonire chi è in errore?
- Il rapporto con l’altro come lo vivi?
- Gesù in mezzo lo hai percepito qualche volta?