Il nostro cammino verso Emmaus

L’incontro formativo ad Asolo il 30 aprile si è concluso con la riscrittura del brano dell’incontro di Gesù con i due discepoli sulla strada vero Emmaus.  Riportiamo di seguito i racconti che fanno emergere il senso del cammino fatto in questi giorno di formazione. 

Come i tre che camminano verso Emmaus

 In Viaggio

“Sono in viaggio con coloro che incontro sulla mia strada, li osservo, li ascolto, valorizzo ciò che riportano e camminiamo immaginando l’incontro con il Signore. Dimostro impegno, atteggiamenti di gioia entro in empatia, ascolto le loro fatiche e provo a condividere con loro la ricerca della relazione con il Signore. Se qualcosa arriva e tocca il loro  cuore è perché hanno visto novità, bellezza e vita”.

Gruppo di Daniela 

I discepoli di Emmaus oggi come ieri
Siamo 3 discepole ( Grazia, Silvana e Marta ) che si raccontano: due sono speranzose e sagge, la terza è più scoraggiata perché sente di aver perso la gioia dell’Annuncio.
Una delle altre due allora, annuncia con tutto il corpo la gioia della resurrezione del loro Maestro e le altre la stanno ad ascoltare. Sempre la stessa discepola parla loro delle Beatitudini e resta al fianco delle altre due con fiducia, apprezzando la cura che esse hanno verso di lei.
Anziché il pane, spezzano il loro tempo e le loro vite facendosi coraggio l’un l’altra.
Il messaggio da portare è che diamo ancora in cammino, ci stiamo muovendo verso la Resurrezione nel rispetto della vita del singolo e della sua vocazione e ringraziando il suo pane spezzato.
È che siamo ancora in cammino…
E ringraziando per il pane spezzato.

“Non ci sto più, basta! Non ci sto proprio più”!

Questa frase ormai risuonava martellante da più giorni dentro di me, non mi dava tregua e sentivo che era tempo di allontanarmi, di andare lontano.
Decido di mettermi in cammino, non da sola, ma con un compagno di viaggio.
Decido di lasciare il quanto vissuto fino ad ora.
Decido di andare verso il non conosciuto per fare spazio al silenzio.
Le delusioni vissute sono state molte e difficili, a volte affrontate, a volte subite, ma in tutte ho sperimentato il non sentirmi pensata, accolta e ascoltata.

Sento dentro di me il bisogno di pace, di ritrovare serenità.

Ascolto queste sensazioni con trepidazione, quasi con il timore di sbagliare o di fallire, ma alle quali dare senso e risposta.

Nel cammino dal passo incerto, mi sto chiedendo:” Cosa farò, come farò, dove sarò chiamata a stare?” Tutte parole che si aggrovigliano dentro di me.

La delusione è forte e non riesco a perdonarmi l’essermi allontanata da una Comunità.

Si fa sempre più pressante una domanda che mi faccio più e più volte:” Come sto ora..Ho ancora paura di perdermi in percorsi radicati, di non saper più vedere il bello e il buono che mi circonda?”

Allora una volta ascolto…ascolto…ascolto chi mi viene incontro, chi mi cammina a fianco senza far rumore. Chi mi fa rivivere una vicinanza che mi dà consolazione. Finalmente riscopro una Vita nuova!

È orami il tempo di chiedere a me stessa chi sono veramente, di far emergere quale atteggiamento sento vero…Non è il tempo del “domani”, ma di ritrovare verità ORA. Sento chiaro il bisogno di offrire e richiedere autenticità.

Trovare il senso di una “missione” che diventa vera nel donare, portare, condividere la mia vita con chi camminerà a mio fianco.

Nonostante la notte stia volgendo verso la fine corro, senza paura, ad annunciare la gioia ritrovata. La gioia di un incontro! La gioia del Risorto

Olivia – Livio – Eugenia

I TRE CHE CAMMINANO …

Sono una di quelle che aveva riposto tante speranze nel nuovo progetto d’iniziazione cristiana della mia realtà diocesana con grande entusiasmo e la passione di chi crede nella bellezza, nella bontà di un Dio che ci ama nonostante tutto.

Ci credevo davvero, trascinando in questa avventura tanti altri compagni di viaggio.

Ad un certo punto tutto si arresta con il cambio del vescovo. Seppur animato dai migliori propositi, il nuovo Pastore non segue le orme del predecessore che tanto si era speso nella formazione e nell’accompagnamento dei membri dell’equipe.

Non posso che sentirmi delusa e tradita, svuotata dentro.

Ho bisogno di ritrovare l’ardore di quei anni e con questo desiderio in cuore accolgo la proposta del convegno di Asolo.

La parola di Dio che tante volte ho ascoltato, mi viene riproposta nei vari vissuti di vita: è come se fosse Dio stesso che mi stesse dicendo: “Vai avanti, non scoraggiarti, Io sono con te”.

E con questo ardore ritrovato, ritorno nella mia realtà, carica di nuove proposte e di tanta voglia di dare.

Gabriella, Nives, Rita

LA  NOSTRA EMMAUS

Sono in viaggio nella realtà del mio tempo, mi sento inadeguata, molto amareggiata e sto andando a cercar rifugio nelle mie sicurezze, la mia compagna di strada si sente come insipida, con desiderio di andare, ma molto titubante. Ci affianca una terza persona che ad entrambe  pare di non conoscere. Nella nostra confusione mentale  percepiamo da lei una frase: ”Voi siete la luce del mondo, Voi siete il sale della terra”, che strano!! mi pare di averla sentita già in altre circostanze, ma non gli  avevo mai dato ascolto come ora. La Parola ci interroga: mette a fuoco le mie potenzialità, mi ricorda che sono Luce e non devo nascondermi sotto il moggio; per la mia compagna di viaggio è riscoprire di essere Sale che ha ancora la sua funzione. Che stupore! Entrambe ci sentiamo rinvigorite, proviamo empatia per questo compagno di cammino e assaporiamo un profondo desiderio di restare con lui in vera amicizia. Stiamo passando dall’ascolto all’interiorizzazione, ci si apre il cuore e ci accorgiamo della ricchezza del Dono e del tempo condiviso. Rinasce in noi l’entusiasmo e la spinta di aprirci agli altri con la nuova consapevolezza di essere Luce – Sale.

dal gruppo di  Carla 

“ENTRANDO IN EMMAUS”

Sono uno dei 3 che camminano sulle strade del 2023, portando in cuore famiglia, figli, comunità parrocchiale. A volte compresi più dal di fuori che dal di dentro.

Li ho incontrati davvero e colgo che, pur conoscendoli poco, cammino insieme a loro donando tempo, pazienza e cercando umiltà. Condivido con loro l’esigenza di una coerenza di vita che ci mette in gioco nel profondo. Raccontandoci ci accorgiamo che abbiamo in comune la fiducia nel seminare e curare nella libertà vera. Sentiamo forte ad ogni passo la convinzione di un cammino in presenza di Gesù.

Ascoltando i loro racconti colgo che condividiamo “vita” con le persone, un pezzo di noi senza barare, con la consapevolezza che esistono situazioni in cui il male c’è, e c’è davvero.

Mi sento vicino a loro nell’accogliere gli altri con realismo, nella gratuità, mettendo a disposizione i doni ricevuti.

Dopo aver fatto un pezzo di cammino insieme, torno alla mia realtà portando la serenità di chi si sente amato, perdonato; certo convinto che la Chiesa ha bisogno di noi ma continuerà oltre a noi.

[Maria Case, Maria Ciola, don Maurizio]

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Siamo una Scuola nazionale per formatori all’evangelizzazione e alla catechesi, promossa col sostegno dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

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