IN UN GIARDINO LA VITA VINCE LA MORTE

INSIEME PER RICORDARE

Non è un caso se – rispetto al ritorno alla casa del Padre del nostro caro p. Rinaldo Paganelli – l’immagine del giardino e di tutto ciò che la circonda sia ritornata più volte.

Ciò è avvenuto partendo dalle letture che alcuni di noi dell’equipe della Formazione di Siusi/Asolo hanno scelto per la toccante celebrazione di suffragio tenutasi il 21 ottobre 2024 nella parrocchia di Cristo Re a Roma, presso la quale p. Rinaldo viveva con la sua comunità dei padri Dehoniani.

Infatti nell’incontro della Maddalena con Risorto (Gv 20.1.11-18) la parola giardino risuona proprio quando la donna lo scambia per il custode. E non di meno significativo è stato il richiamo alla bellezza nella prima lettura (Is 52,7) che si è intensamente legato al ritornello del Salmo 139: Signore hai fatto di me una meraviglia stupenda!

Già…chi ha conosciuto p. Rinaldo davvero ha potuto accedere a quel giardino luogo di meravigliosa bellezza del quale lui stesso è stato custode. E ciò è avvenuto ogniqualvolta il nostro amico Rinaldo ha saputo valorizzare con la sua umanità, competenza e profondità chiunque lo abbia incrociato, non perdendo mai di vista ciò che – al di là di ogni schema o appartenenza o forma culturale e artistica – fosse davvero bello, convinto come è sempre stato che bellezza e bontà siano due parole perfettamente sovrapponibili.

Tuttavia, proprio come lo sono i giardini in fiore, anche la bellezza è breve…Fatta di una fugacità che, se da una parte ne fa accrescere fascino dall’altra non può che rinfocolarne la nostalgia… Infatti noi tutti che, in tutti questi anni, gli siamo stati vicini, ricordiamo con un groppo in gola tutti i momenti vissuti con lui e in particolare l’ultima (ennesima) bella esperienza vissuta ad Asolo nel luglio 2024.

Chi mai l’avrebbe detto che – in quella mattina del 16 luglio, mentre Rinaldo narrava dei fili di fede che aveva individuato nelle pieghe della storia e poi, accanto al prof. Prodi, aveva cercato di districare il groviglio delle relazioni – di lì a poco una fulminea malattia (la stessa che quindici anni prima aveva superato con successo anche grazie all’aiuto della dottoressa Vincenza Annunziata) l’avrebbe allontanato da tutti noi? Sì…allontanato ma non portato via, perché, come sappiamo, basta attendere la primavera e i giardini, con tutta la loro meravigliosa bellezza, torneranno a fiorire… (Vincenzo Giorgio) 

 

Padre Rinaldo è stato onorato e ricordato in molti modi … in questo sito inseriremo alcuni saluti, toccanti, l’omelia alle celebrazioni delle sue esequie e qualche ricordo particolare che ci è giunto.

Roma 21 ottobre 2024   funerale di Rinaldo

Saluto di Enza

Rinaldo carissimo,

per 15 anni abbiamo camminato per il sentiero della vita, intrecciando fili di attenzioni, di gratitudine, di bene, di fede. L’abbiamo accolta e condivisa questa vita dal più profondo di noi, con le sue gioie, le sue fatiche, i suoi successi e le sue delusioni. Abbiamo iniziato a camminare, quando la malattia ha fatto ingresso 15 anni fa nella tua vita. Abbiamo combattuto, temuto, sperato e alla fine abbiamo vinto.

Sei entrato nel mondo dei piccoli e dei poveri, a te sconosciuto, donando fiducia, tenerezza, regalando loro il volto di un Dio amante della storia. Abbiamo camminato anche con loro, con i pazienti che con te facevano la chemioterapia, intrecciando fili di fede e di speranza. Hai ridonato dignità a tante persone che non si sentivano più persone. Ad un paziente morente che si definiva solo un delinquente, gli hai regalato la gioia di sentirsi figlio amato di Dio.

Hai sempre creduto in me donandomi tanto bene e aiutandomi a crescere, facendomi scoprire, di volta in volta, la presenza di Dio nella mia storia. Mi hai regalato la gioia di entrare nel tuo mondo, a me sconosciuto, fino a farmi diventare membro dell’equipe della Scuola di Formazione, dicendomi che non erano solo le competenze catechetiche a contare ma anche le competenze umane che si forgiavano nell’esperienza quotidiana di un mondo a voi sconosciuto.

Un mese fa la malattia è riemersa nella tua vita, un nuovo cancro! Quando lo hai saputo mi hai detto: “ce la faremo ancora, ora sono più preparato”.

Anche questa volta abbiamo lottato, pregato, sperato, ci dicevamo “stringiamo i denti per volare ancora alto”; ma questa volta non è stato così, questa volta ha vinto il nemico.

Negli auguri di Pasqua che ci hai inviato quest’anno scrivevi “il Risorto fa incontrare l’oggi con l’eternità”. Attraverso di te, Rinaldo, oggi il Risorto ci fa incontrare l’eternità.

Non mi resta che dirti grazie per tutto il bene, le attenzioni che sempre mi hai regalato; grazie per la tua ultima notte in ospedale, quando con p, Riccardo e Giuseppina, abbiamo asciugato il sudore e le lacrime degli ultimi momenti della tua vita; grazie per l’ultimo regalo che hai voluto fare a questa umanità, donando i tuoi occhi, perché qualcuno, attraverso di essi, possa ancora contemplare le bellezze del mondo che tanto hai amato.

E come sempre ci salutavamo ti dico: ciao Rinaldo, a presto e sento che mi rispondi ciao Enzì, a presto!

Saluto di Giancarla

Caro Rinaldo non è facile salutarti e dirti GRAZIE … la parola che mi e ci hai ripetuto nelle ultime tue giornate di consegna a noi e al Padre buono … ma lo devo a te che mi hai sempre invitato a non temere a credere al bene e alla forza che viene da Lui. Per anni e anni ho collaborato con te per la chiesa italiana, per l’annuncio, la catechesi, ci siamo conosciuto all’università salesiana e poi pian piano abbiamo intrecciato in noi e con noi tante persone, tante diocesi, gruppi, uomini e donne appassionati del Vangelo.

È perciò necessario che oggi, di fronte ad una rilevante porzione della chiesa italiana, io faccia risuonare solo qualche aspetto di ciò che ci hai donato e che desideriamo possa vivere ancora attraverso noi e li amici che con noi hanno condiviso la passione per la formazione degli annunciatori alla scuola Nazionale di Siusi-Asolo.

Ci hai insegnato a

  • mettere sempre al centro la vita, la storia, la quotidianità semplice e vera di ogni persona … quanti luoghi feriali ci indicato, a quante persone hai regalato il dono della tua vicinanza e fiducia per ciò che sono. Un vangelo che ha il respiro della vita autentica
  • annunciare con tutto ciò che siamo e viviamo senza pretendere di essere perfetti, senza voler cambiare gli altri, ma cercando sempre di trasformare noi stessi, credendo nella logica del “piccolo” che cresce e si sviluppa al di là delle nostre capacità, competenze e posizioni. UN vangelo di libertà
  • a vivere l’annuncio con apertura alla cultura attuale, al mondo che ci circonda, facendo nostre le preoccupazioni di ogni persona, di ogni paese e realtà mondiale. Un Vangelo incarnato.

Un amico che ha vissuto la scuola di formazione, in questi giorni citava una frase che tu ha riportato in un tuo libro: lo scrittore narrava di un profeta che, vagando per il mondo, aveva lasciato una traccia di sé negli “sguardi” di chiunque lo avesse ascoltato. Il racconto terminava affermando che ancora oggi si poteva incontrare questo anonimo profeta vissuto in epoche remote: le persone che lo conobbero hanno trasmesso il suo sguardo ad altre; nei loro occhi ci sono gli occhi del profeta.

In tanti ti abbiamo ascoltato, noi che ti abbiamo conosciuto trasmetteremo il tuo sguardo ad altri, te lo prometto, te lo promettiamo.

Negli ultimi giorni hai detto che questo tempo era un tempo di FILI DI FEDE, il momento di preghiera che hai donato alla scorsa settimana di formazione ad Asolo e proprio perché ti piacciono le immagini, i segni, anche noi oggi vogliamo compiere un segno … all’uscita della chiesa chi vuole può prendere un filo … lo teniamo con noi, riceviamo insieme un filo di fede e di speranza per credere alla VITA che non finisce, per continuare con te, qualche aspetto del tuo essere formatore ed evangelizzatore.

 

 

 

 

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Siamo una Scuola nazionale per formatori all’evangelizzazione e alla catechesi, promossa col sostegno dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

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