Vicenza: annunciare Gesù.

Bussare alla porta della vita. Annunciare Gesù Cristo

 Il titolo di questo breve resoconto è il tema del 47° convegno dei catechisti della diocesi di Vicenza tenutosi il 16 settembre. Suor Giancarla e p. Rinaldo hanno offerto indicazioni per poter far arrivare l’annuncio nella vita di oggi. Per spiegare quanto è avvenuto ci sono modi diversi, ma è interessante mettere in rilievo i titoli delle diverse parti della relazione non per dire tutto il vissuto, ma per stimolare la curiosità o almeno un po’ di interesse.

Cinque i punti che hanno caratterizzato l’intervento: “Non si può non annunciare. La necessità dell’annuncio; Essere come Gesù: un po’ soli e attraenti; Il senso dei sensi, il contatto di Gesù; I «contenuti» e gli atteggiamenti che emergono; Una catechesi creativa per l’oggi”.

I partecipanti sono stati sollecitati ad abbandonare il mondo di scatole che in tutti i settori si è costruito. Oggi si è data una definizione un po’ a tutto: abbiamo inscatolato perfino il Vangelo. In tutti i settori e anche nell’evangelizzazione se si vuol essere efficaci  e importante riaprire queste scatole e tornare a camminare sulle strade delle persone e della vita.

 

Per bussare alla porta della vita dobbiamo saper stare con Cristo e allo stesso tempo andare nella realtà, con la capacità di essere presenti e ritrovare il contatto con l’altro. Per bussare alla porta della vita dobbiamo portare nel mondo la gioia di un annuncio che sia capace di restituire dignità alla storia e alla vita. Contatto, incontro, presenza sono tre parole che raccontano la sfida che attende quanti scelgono la strada di annunciare Gesù.

Evangelizzare dovrebbe diventare una passione che coinvolge la mente, il cuore, le mani, i piedi: tutta la persona è implicata ed è per questo che si è parlato di passione per l’evangelizzazione.

Cristo Gesù ne ha chiamati dodici perché prima stessero con lui e poi andassero a predicare. Questa duplice fase di “stare” e “andare” sembra avere un aspetto contraddittorio, ma non è così. Anche in questo tempo non c’è la possibilità di andare senza stare e non c’è la possibilità di stare senza andare. Sembra un gioco di parole, ma è proprio l’incontro con Cristo, lo stare con Lui, la passione che da questo scaturisce, che ci permette poi di andare e non ci lascia stare fermi, dentro le nostre scatole.

L’evangelizzazione si fa così movimento e spinge all’azione. Sicuramente uno degli aspetti reclamati oggi e la necessità di essere attraenti e lo diventiamo quando sappiamo accompagnare l’attraversamento della crescita di ogni persona che bussa alla porta della vita, che chiede di essere ospitata, di ricostruire il valore dei propri legami, spesso segnati dalla solitudine. Così si genera una comunità che diventa segno di una presenza.

Si porta un annuncio che non nasce da quella paura che a volte prende l’evangelizzazione e la spinge verso il proselitismo. Si porta l’annuncio della gioia di qualcosa che è capace di restituire dignità alla storia e alla vita. Questa è la sfida che ci aspetta e di cui oggi si avverte un grande bisogno.

Il nostro annuncio ha bisogno di restituire, ad altri e a noi stessi, la capacità di incontrare, di stabilire un contatto, come ha fatto Gesù che non si è mai sottratto al contatto. Contatto significa essere vicini a ogni situazione per restituirle quella dignità che essa esige e rivendica

(cfr dalla Voce dei Berici) 

CHI SIAMO

Siamo una Scuola nazionale per formatori all’evangelizzazione e alla catechesi, promossa col sostegno dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

DOVE SIAMO

Via Sottocastello, 11
31011 Asolo (TV)

CONTATTI

Torna in alto